Vi è mai capitato di usare un termine improprio in un vostro scritto?

A me, con quarant’anni di gloriosa carriera sulle spalle, è capitato. Ma mi è capitato di peggio: avevo notato l’errore, mi ero proposto di eliminarlo nella fase di correzione delle bozze, ma ho dimenticato, nel momento giusto, il proponimento . Prescia? Senescenza?

Forse, stanotte non dormirò per il rimorso. Certo, domani mattina mi spargerò il capo di cenere, intanto mi consolo ridendo al pensiero di quanti consulteranno il vocabolario per trovare il significato di quella parola arcaica (del sec. XVI), disusata e malamente riciclata: ma da dove l’ho tirata fuori?

Buttandola in … didattica, consiglio tuttavia agli innumerevoli scrittori d’Italia di non contentarsi mai della correzione personale delle bozze: sempre meglio munirsi di un … supervisore intelligente.

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