La ricorrenza del Dantedì – il 25 marzo, che si riconosce come la data di inizio del viaggio oltremondano del sommo poeta nella Divina Commedia – è stata  l’occasione per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio dell’Alighieri, ma ha  anche offerto a me l’opportunità di sottolineare, qui in Sicilia, l’impegno dantesco di uno scrittore e saggista messinese, che si segnala per il suo inesausto amore per la cultura e per la conoscenza-diffusione dei classici.

Si dice di Nino Giordano, già docente di Letteratura Italiana nei Licei – per lungo tempo, operativo a Firenze – che persegue, sul terreno editoriale, due precisi obiettivi: da un lato, trasmettere ai giovani la passione per i classici della letteratura italiana (Leopardi, oltre a Dante), traducendone i testi in italiano d’oggi (per agevolarne la lettura) e, dall’altro, valorizzare il patrimonio storico e culturale della Sicilia, attraverso il recupero di figure significative, soprattutto di matrice e formazione cristiana (tra questi, in specie, Giorgio La Pira).

Sul terreno dantesco, che qui ci interessa, Nino Giordano ha pubblicato, a Firenze, insieme con Fabrizio Maestrini, per i tipi della Libreria Editrice Fiorentina, tre corposi volumi, ognuno dei quali dedicato a ciascuna delle tre cantiche del poema (con la versione in italiano moderno, posta a fronte del testo originario), i quali, nel rispetto assoluto della filologia, con un ricco commento esplicativo a piè di pagina, con tutti gli opportuni rimandi alla storia e alla critica letteraria, offrono agli studenti l’opportunità unica, e forse irripetibile, di accostarsi, piacevolmente, senza eccessiva fatica, all’opera di Dante.

Il progetto si inserisce in un vasto movimento di cultura, forse inaugurato da Don Milani, ma fiorito negli ultimi decenni del secolo scorso, nell’ambito della critica marxista (si ricorda, in particolare, la discussa edizione mondadoriana delle Canzoni di Leopardi, ad opera di Marco Santagata, con la versione sinottica, in prosa, del testo), in opposizione agli eccessi del formalismo e del conservatorismo didattico.

Quella di Nino Giordano è, a quanto pare (dopo un rapido spoglio dei cataloghi), l’unica traduzione in italiano moderno, in prosa, verso per verso, della Divina Commedia ed è, peraltro, molto apprezzata dai dantisti di Ravenna: dovrebbe riuscire particolarmente gradita nella provincia Messina, dove si sono avute pregiate versioni in dialetto siciliano della stessa (basti pensare a quella di Tommaso Cannizzaro e a quella, recente, di Rosa Gazzara Siciliano), a conferma del forte ascendente di Dante nella città dello Stretto.

I tre volumi (La Divina Commedia in italiano di oggi-Inferno; La Divina Commedia in italiano di oggi-Purgatorio e La Divina Commedia in italiano di oggi-Paradiso) sono usciti rispettivamente nel 2010, nel 2014 e nel 2021.

Gli autori sono convinti che «riprodurre in prosa i versi di Dante» sia «più incisivo che farne la pur utile parafrasi». In effetti, nel rispettare il fluire di ogni canto, verso dopo verso, ancorché in prosa, non si distanzia troppo lo studente dal testo, così come accade, di norma, con le parafrasi, di cui forse si abusa nelle scuole.

La traduzione in italiano moderno essendo, come dicevamo, stampata a fronte del testo originario, consente un continuo raffronto, attraverso la discussione aperta (non cattedratica, ma condotta secondo i principi della didattica ermeneutica), sulle soluzioni lessicali, sintattiche e stilistiche di Dante: non si creano forti stridori, in effetti, tra il lessico originario di Dante (ancora in uso nel 70%) e quello moderno. Quanto, poi, la proposta di Giordano e Maestrini sia viepiù opportuna per i giovani extracomunitari, che oggi studiano in Italia, è del tutto evidente.

Il professor Nino Giordano partecipa ai Corsi di aggiornamento per docenti, organizzati a Messina, dall’Associazione “Scillecariddi” (sulla Piattaforma Sofia) e inoltre, previo accordo con i Dirigenti scolastici, promuove la conoscenza di Dante tra gli studenti messinesi della Scuola Secondaria di Secondo grado, con dibattiti e/o conferenze aperte.

 

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