Sono da un lato compiaciuto e dall’altro frastornato dalle richieste, che alcuni amici spesso mi fanno, di copie di miei libri o di informazioni editoriali sugli stessi.

Epperò, per evitarmi la fatica di ripetere, di volta in volta, le stesse cose, mi permetto di ricordare (una tantum!) a tutti che i due volumi di racconti di Edoardo Giacomo BONER (non Luigi Boer) e le due raccolte di novelle di Giovanni Alfredo Cesareo (altro messinese illustre, dimenticato) sono stati da me pubblicati presso l’editore Intilla di Messina: gli uni e le altre  sono, a quanto pare, esauriti.

Per restare nel mio ambito siciliano, ricordo inoltre  che i miei saggi pirandelliani sono raccolti nel mio volume intitolato “La personalità del testo”, pubblicato da Vecchiarelli Editore di Roma, e nel volume intitolato “Verga Pirandello e altri siciliani”, edito da Franco Angeli a Milano,  laddove i due miei libri su Pascoli “messinese” sono usciti presso EDAS di Messina e presso le Edizioni Dell’Orso di Alessandria, laddove i miei saggi su D’Arrigo e altri scrittori e poeti messinesi sono stati  pubblicati in vari volumi collettanei e in un mio libro (“Vero e immaginario tra Sicilia e Calabria”), edito da  Pellegrini Editore di Cosenza nel 2014. Mi permetto anche di anticipare che una mia nuova edizione dei racconti di Boner è in corso di stampa presso l’editore Siciliano di Messina.

Rinviando, peraltro, tutti alla bibliografia completa  delle mie pubblicazioni, contenuta anche nel mio blog, mi limito a comunicare, in questa sede impropria, che: a) i miei libri su Alfieri sono stati pubblicati – e sono ancora reperibili –  presso Rubbettino Editore e presso  le Edizioni Dell’Orso; b) i miei volumi su Leopardi sono usciti presso Tirrenia Stampatori di Torino e presso Aracne di Roma; c) i miei libri su Alvaro sono stati pubblicati da Falzea Editore  e da Rubbettino Editore; d) i miei libri su Enrico Onufrio sono stati  editi da EDAS di Messina.

È una fastidiosa (benché accorciata) lista: speriamo che serva.

Certo, se ci fosse mai stata una vera scuola di italianistica a Messina (mi sono dovuto cercare i maestri “in continente” e tra le pagine migliori della critica letteraria) o se mediocri, ma potentissimi, baroni non avessero ostacolato la mia effettiva scuola di critica e filologia moderna, l’unica – di fatto – negli ultimi cinquanta anni, a Messina (miei allievi, abilitati alla docenza universitaria sono stati rifiutati nella mia Università), i miei libri sarebbero, forse, più  conosciuti in loco e, comunque,  non sarebbero affatto necessarie tali, barbose – per me che sono costretto a redigerle e per chi voglia  leggerle – liste.

“Così va [… ] il mondo” accademico messinese, oggettivamente attardato – nonostante qualche timido tentativo di accelerazione – su arcaiche posizioni familiari e/o baronali. Forse, cambierà  tutto tra qualche secolo: la storia, purtroppo, non fa salti e, casomai, li fa all’indietro. Io non ho potuto fare di più.

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